Impariamo a conoscere i termini della fotografia

subacqueo

Fotografia e video subacquea per aspiranti fotografi e videomaker  

by Paolo Cudicini   

Istruttore fotografia subacquea FIPSAS ITAF00MFs15192473

        www.paolocudicini.it

          

 

Impariamo a conoscere i termini della fotografia

Che cosa sono e come funzionano:

obiettivo, otturatore, diaframma, esposizione ed altro spiegato per i neofiti fotografi 

 

Questa parte, dedicata ai fotografi neofiti, terrestri o subacquei, si concentra sui termini di base inerenti alla fotografia in generale e su semplici descrizioni delle varie parti della fotocamera.

Obiettivo

Un obiettivo è un dispositivo ottico ( costituito da una serie di lenti ), che convoglia la luce  ( la nostra immagine ) sul sensore digitale della macchina fotografica. 

Come abbiamo già visto, nelle  fotocamere compatte, l'obiettivo è parte integrante della fotocamera, mentre nelle fotocamere più avanzate ( Reflex o Mirrorless ) gli obiettivi possono essere staccati dal corpo macchina e sostituiti in base alla tipologia e alla

grandezza del soggetto che vogliamo fotografare.

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Ad  esempio, fotografare con una Reflex un “panorama” ( ad esempio una barriera corallina o una balena nel blu ) richiederà un certo tipo di obiettivo che chiameremo “grandangolare”, mentre fotografare un piccolo gamberetto posato su un anemone richiederà un diverso tipo di obiettivo che chiameremo “macro”.  Chiariamo subito che non è possibile sostituire un obiettivo sott’acqua! Quindi, quando avrete una Reflex, dovrete decidere prima quale tipo di fotografie programmate di fare durante quella specifica immersione e….. sperare nella fortuna.

La nostra fotocamera compatta, invece, ci permetterà comunque di scattare al meglio entrambe i soggetti, semplicemente agendo sui comandi presenti sulla fotocamera. Impareremo ad usare la modalità “panorama” per i soggetti molto grandi e la modalità “macro”, per scattare stupende fotografie ai gamberetti o ai colorati pesci pagliaccio. 

Generalmente, queste due impostazioni sono rappresentate dal simbolo di una montagna per il panorama e da un fiore per la macro. Questi simboli si trovano generalmente sulla ghiera manuale di controllo o nel menù della fotocamera.

 

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Otturatore fotografico

È un dispositivo meccanico o elettronico della fotocamera, che ci permette di definire, con estrema precisione, per quanto tempo la luce, che entra dall’obiettivo, potrà colpire il sensore digitale. L’otturatore è posto davanti al sensore e si apre e si chiude per far passare la luce, nello stesso modo in cui l'apertura delle persiane di una camera da letto lascerà entrare la luce dentro la stanza. Lo possiamo anche paragonare alle palpebre dell’occhio umano. Come funziona? Quando premeremo il pulsante di scatto, una serie di tendine si apriranno e si r

ichiuderanno in base al tempo di esposizione prescelto.

 

tendina

Tempo di esposizione o velocità di scatto

Tempo di scatto: è l'intervallo di tempo durante il quale la luce raggiunge il sensore digitale e si misura in secondi o frazione di secondo. Può durare pochissimo, ad esempio 1/4000 di secondo, oppure molti secondi ( generalmente fino a 30 ) in base agli effetti fotografici che vogliamo ottenere. 

La misura dei tempi di scatto, sulla fotocamera, viene rappresentata per i tempi compresi tra “1 secondo e  30 secondi” in valori numerici interi:  1- 2 - 4 - 8 - 15 - 30 sec. 

Per i tempi inferiori a “ 1 secondo” in valori di frazione di secondo:

1/2 - 1/4 - 1/8 - 1/15 - 1/30 - 1/60 - 1/125 - 1/250 -  1/500 - 1/1000 –-1/2000 sec. 

Diaframma

Il diaframma è un’apertura all’interno dell’obiettivo che controlla la quantità di luce che può passare attraverso di esso per poi raggiungere il sensore quando scattiamo. 

Quando modifichiamo il valore del diaframma in pratica aumentiamo o diminuiamo la dimensione di quell’apertura, consentendo così di far entrare più o meno luce nella fotocamera. Lo possiamo paragonare all’iride dell’occhio umano. 

L’apertura del diaframma si misura in f-stop, ed è rappresentata da un numero preceduto da una f.

Costruttivamente è un meccanismo formato da una serie di lamelle che si sovrappongono a circoscrivere un foro, di cui noi decidiamo l’ampiezza.

 

TEMPI

Maggiore è il numero (ad esempio f/ 22) minore è l’apertura e minore sarà la quantità di luce che viene lasciata entrare. 

Viceversa, più piccolo è il numero (ad esempio f/2.8) maggiore sarà la quantità di luce che viene lasciata passare. 

All’inizio sarà facile confondersi, con la pratica diventerà tutto più semplice.

 

ISO

È la misurazione della sensibilità del sensore digitale.

L'ISO indica la sensibilità alla luce del sensore della fotocamera ed è uno dei tre parametri fondamentali della fotografia. La maggior parte dei sensori delle fotocamere hanno una resa qualitativa ottimale a ISO 100 o ISO 200. Questi sono quindi i valori consigliati per ottenere la massima qualità fotografica. Aumentando il valore ISO, ad esempio passando a ISO 800, il sensore diventa elettronicamente più sensibile alla luce. Questo ci aiuta in ambienti particolarmente bui ma dobbiamo tener presente che oltre un determinato numero di ISO si correrà il rischio di introdurre nell’immagine il cosiddetto “rumore digitale” e il risultato sarà un progressivo degrado della qualità generale dell’immagine.

 

Esposizione fotografica

In fotografia il termine esposizione indica la quantità di luce che il sensore riceve, attraverso l’obiettivo, per un lasso di tempo definito ( tempo di esposizione ) e ad un determinato valore ISO. Consideriamo generalmente, che una fotografia sia correttamente esposta quando non è eccessivamente chiara (sovraesposta) o eccessivamente scura (sottoesposta).

I parametri che determinano l’esposizione finale della nostra immagine sono solamente tre e sono quelli che abbiamo appena imparato:

   velocità dell’otturatore - apertura del diaframma - sensibilità ISO.

Questi tre parametri costituiscono quello che in fotografia si chiama “Triangolo dell’esposizione” e sono strettamente legati tra di loro. Per ottenere una “buona” fotografia con una “corretta” esposizione, al crescere di un parametro ( ad esempio l’apertura del diaframma) deve diminuirne un altro (ad esempio il tempo di esposizione ) o viceversa, mantenendo per semplicità costante il valore ISO. 

Non preoccupatevi, se all’inizio vi sembra complicato, non esist

e una sola esposizione corretta possibile, esiste sempre un punto di partenza, poi si scatta la foto e la si controlla sul display. Troppo scura? Apriamo di uno stop il diaframma ( entrerà più luce ), scattiamo di nuovo e controlliamo il display. Se siamo soddisfatti scattiamo un’altra foto e cambiamo soggetto.       

Il processo è semplice: scattare - controllare - correggere - scattare. 

Con la pratica impareremo ad impostare e modificare i parametri con maggior tranquillità. 

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 FOTO SOTTOESPOSTA

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 FOTO CORRETTA

 

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FOTO SOVRAESPOSTA 

 

Considerazioni

Nel frattempo, potrete anche scattare utilizzando alcune delle modalità semi-automatiche, che la fotocamera vi mette a disposizione. Queste vi lasceranno il controllo di un solo parametro per volta mentre la fotocamera sceglierà per voi automaticamente gli altri parametri, fino a quando, sperimentando, riuscirete a prendere il controllo totale sulle vostre foto.

Nel prossimo appuntamento parleremo della luce, del bilanciamento del bianco e impareremo quali sono e come usare le principali modalità di scatto della fotocamera. 

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